Lavoro per le imprese, risparmio per le famiglie, ambiente più pulito. Sono gli obiettivi delle misure della Legge di bilancio dedicate alla casa con gli incentivi per favorire le ristrutturazioni, la riqualificazione energetica, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, la cura del verde.
Quattro filoni di intervento che per le piccole imprese valgono complessivamente, 688 milioni di euro l’anno. Confartigianato si è battuta affinchè venissero inseriti nella manovra economica e ora insiste per farli diventare permanenti.
Vediamoli nel dettaglio. Per rimettere a nuovo casa, le detrazioni Irpef sono state confermate al 50% delle spese sostenute. Stessa percentuale di detrazione se si vuole rinnovare anche l’arredamento e gli elettrodomestici. Lo sconto fiscale aumenta al 65% per gli interventi finalizzati al risparmio e all’efficienza energetica degli edifici. Ma non è finita. Quest’anno, ha debuttato il cosiddetto bonus verde. Chi mette mano a giardini, terrazzi e balconi, anche condominiali, può godere di una detrazione Irpef del 36 per cento.
I bonus casa sono tra le misure più gradite a cittadini e imprenditori. Lo certifica una rilevazione di Confartigianato secondo la quale per rimettere a nuovo il patrimonio immobiliare, gli italiani hanno speso, negli ultimi 7 anni, qualcosa come 169 miliardi di euro. L’utilizzo maggiore dei bonus casa avviene a Trento, Bolzano e in Val d’Aosta.
In crescita soprattutto la richiesta di incentivi per gli interventi di risparmio ed efficienza energetica: nel 2016 sono state presentate oltre 400mila domande, con un aumento del 21,5% rispetto al 2015.
I bonus casa sono utili alle famiglie, quindi, ma diventano fondamentali per le oltre 500.000 imprese artigiane del settore costruzioni alle prese con una crisi che non è passata. Tanto è vero che quest’anno produzione e occupati mostrano ancora segni negativi.
E allora la strada da seguire è quella di rendere permanenti e strutturali i bonus casa. In questo modo – sostiene Confartigianato – si otterrebbero molti risultati: oltre a rilanciare le imprese delle costruzioni, verrebbero alla luce le attività irregolari, con relativo maggior gettito per lo Stato, e si risparmierebbe energia con una più efficace azione di tutela dell’ambiente.