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Vent'anni con Leonora nel cuore: il ricordo anche su Il Cittadino di questa settimana

  • Immagine del redattore: Admin
    Admin
  • 20 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 30 lug

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Sono passati esattamente vent’anni da quel 20 luglio 2005, giorno della scomparsa di Leonora Brambilla, nostra collega e amica, tragicamente vittima di femminicidio a soli trent’anni. Il dolore per quella ferita non si è mai spento. È rimasto con noi, vivo e silenzioso, come una cicatrice che ci accompagna e ci ricorda ogni giorno quanto sia preziosa la vita e quanto siano fragili le sue certezze. Leonora era una giovane donna solare, competente, generosa. Chi ha avuto il privilegio di lavorare con lei sa quanto la sua umanità lasciasse il segno. E oggi, a chi non ha avuto modo di conoscerla, vogliamo provare a trasmettere almeno un riflesso di quella presenza luminosa che ha toccato tanti di noi.


Da quella tragica perdita, incolmabile per la nostra organizzazione, è nato però un seme di speranza: la Scuola Leonora Brambilla, inaugurata nel settembre 2021 nella città di Ngoantet, in Camerun, rappresenta il segno concreto di come il bene possa continuare a vivere, anche dopo il dolore. Un centro educativo che accoglie bambine e bambini, ragazze e ragazzi, offrendo loro istruzione, strumenti per il futuro, dignità.


Lo scorso dicembre, abbiamo condiviso con gioia l’arrivo del bus scolastico destinato alla scuola: un progetto reso possibile grazie alla generosità dei dipendenti di Apa e di alcune imprese associate, che hanno contribuito alla raccolta fondi. Quel bus oggi accompagna gli studenti dalle loro abitazioni, spesso isolate, fino al centro scolastico. Un gesto concreto che rende reale il diritto allo studio e dà continuità a un sogno: quello di un futuro migliore, proprio nel nome di Leonora.


In questo anniversario così importante, vogliamo fermarci un momento per ricordarla insieme. Perché pensiamo che il ricordo di Leonora non appartiene solo al passato, ma continua a vivere nel presente di chi l’ha conosciuta e di chi, attraverso ciò che è nato in suo nome, ne scopre ancora oggi la forza e la dolcezza.


Ricordarla è un modo per sentirla ancora vicina. E per continuare a farla vivere, nei nostri pensieri e nelle nostre azioni quotidiane.


Qui potete trovare l'articolo de Il Cittadino di questa settimana che la ricorda:




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