Il Consiglio dei Ministri ha adottato lo schema di decreto legislativo che introduce novità in tema di formazione dei conducenti che operano nel trasporto merci. Il provvedimento, approvato in esame preliminare, amplia gli obblighi di qualificazione, prima previsti solo per i conducenti che effettuavano professionalmente trasporto di persone e di cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE, eliminando il riferimento all’attività di guida professionale ed estendendo così gli obblighi di conseguimento della carta di qualificazione del conducente (CQC) a tutti i conducenti di veicoli la cui guida richieda le patenti citate. Ciò significa che anche per alcune tipologie di conducenti, che pur avendo le patenti superiori usufruivano dell’esonero dalla CQC alla guida di veicoli oltre 3,5 ton, perché effettuata in modo sporadico (come per esempio i conducenti di aziende che effettuano trasporto in conto proprio), sorgerebbe l’obbligo di conseguire la CQC. Inoltre, il decreto prevede che gli Stati membri si scambino reciprocamente le informazioni in materia di qualificazione dei conducenti tramite specifica rete informatica e determina la cadenza periodica dei corsi di formazione necessari per mantenere le abilitazioni conseguite. Il provvedimento del Consiglio dei Ministri, approvato su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, che recepisce la direttiva (UE) 2018/645 di modifica della direttiva 2003/59/CE sulla qualificazione iniziale e formazione periodica dei conducenti di taluni veicoli stradali adibiti al trasporto di merci o passeggeri e della direttiva 2006/126/CE concernente la patente di guida, passa ora all’esame delle Camere per poi essere adottato definitivamente.