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Congiuntura artigianato III trimestre 2016: prosegue la fase di assestamento


Produzione a rilento, ma positivo l'export (+2,4%).

Dopo il significativo incremento del secondo trimestre, la produzione manifatturiera artigiana lombarda nel periodo luglio-settembre 2016 registra una leggera flessione, con un -0,3% sul dato congiunturale e un rallentamento tendenziale (+0,8%), ma comunque una crescita media dei primi tre trimestri del +1,1%, in linea con il +1,3% del 2015.

L’andamento dell’indice destagionalizzato della produzione si ferma a quota 70,8 (base anno 2005=100) ma rivela il cammino di recupero intrapreso dopo il minimo raggiunto a inizio 2013. Infatti in questi ultimi 3 anni e mezzo i punti recuperati sono stati 2,5 dei quali la maggior parte nel corso del 2015, mentre il 2016 per ora evidenzia una stabilità dell’indice.

Dati non esaltanti, ma che non destano neppure preoccupazione, come conferma il Presidente di APA Confartigianato Milano-Monza Brianza, Giovanni Barzaghi: «Si resta in territorio positivo, ma continuando a procedere con lentezza – ha commentato il presidente Barzaghi - Una situazione determinata certamente anche dalle attuali dinamiche globali, con nodi quali la politica europea, l’instabilità degli Stati Uniti in attesa dell’elezione del nuovo Presidente e le strategie di investimento della Cina».

Da un punto di vista settoriale, solo quattro settori evidenziano un segno negativo (siderurgia -6,7%, gomma-plastica -2,8%, carta-stampa -1,2% e tessile -0,6%) mentre i settori restanti risultano in espansione: ai primi posti alimentari (+1,8%), meccanica e pelli-calzature (+1,4%) e minerali non metalliferi (+1,3%). In leggera crescita anche le manifatturiere varie (+0,3%), l’abbigliamento e il legno-mobilio (+0,1%).

Lo spaccato dimensionale conferma il vantaggio delle realtà artigiane più strutturate: sono infatti le imprese di minor dimensione a registrare variazioni quasi nulle (+0,1% le imprese da 6 a 9 addetti e -0,1% quelle da 3 a 5 addetti), mentre le imprese di maggiori dimensioni vedono un incremento della produzione del 2,4%. Premiate anche da fatturato (che registra il +3%) e ordini interni (che aumentano del 1,8%).

«Per rispondere alle sfide attuali è fondamentale per le piccole imprese essere strutturate, possibilmente inserite in logiche di rete, aperte all’innovazione e ai nuovi mercati. Lo confermano ad esempio i dati di crescita sugli ordini esteri: chi guarda ai mercati internazionali sta raccogliendo successi – Ha dichiarato Paolo Ferrario, Segretario Generale di APA Confartigianato - La nostra Associazione è attiva per dare supporto agli imprenditori che intendono andare in questa direzione».

Infatti, sul versante estero, dal quale il comparto artigiano ricava una quota del fatturato del 6,7% sul totale, i risultati sono ancora positivi crescendo del 2,4% rispetto al trimestre precedente e del 9,1% su base annua. Nei primi nove mesi del 2016, gli ordini dall’estero si presentano in accelerazione rispetto alla media annua dell’anno precedente (+6,0%).

Il fatturato registra risultati migliori della produzione, con un incremento tendenziale dell’1,7% e una variazione congiunturale praticamente nulla. Le imprese artigiane sembrano avvertire in ritardo il raffreddamento della domanda interna rilevato nello scorso trimestre dall’industria, registrando un -0,1% rispetto al trimestre precedente e un -0,2% tendenziale. Il nuovo risultato negativo si aggiunge a quello registrato a inizio anno, rendendo negativa la media dei primi tre trimestri del 2016 (-0,1%).

Infine, il rallentamento registrato dalla produzione non sembra, per il momento, avere ricadute negative sul fronte occupazionale: prosegue infatti la crescita del numero di addetti (+0,2%), confermando il trend iniziato l’anno scorso. Il tasso d’ingresso mantiene il livello di inizio anno (1,8%), mentre le uscite crescono raggiungendo il 1,6%, senza però riuscire a compensare gli ingressi.


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