L’autotrasporto sta facendo i conti ormai da anni con un’emergenza che sta diventando strutturale: mancano autisti di mezzi pesanti. Il fenomeno riguarda tutta l’Europa e in Italia si stima un fabbisogno di 15.000 autotrasportatori che non trova risposta. Lo ha detto ai microfoni di Radio24Ore, il Segretario nazionale di Confartigianato Trasporti, Sergio Lo Monte. “Noi ci stiamo interrogando anche con le istituzioni perché dobbiamo dirlo – ha dichiarato. - La professione di autotrasportatore non è più appetibile per le nuove generazioni. Il mestiere è indubbiamente impegnativo, ma i mezzi non sono certo quelli di un tempo, eppure i giovani sembrano aver perso interesse per questa attività. Bisogna rimettere in moto quelle condizioni che dagli anni ’50 in poi hanno favorito la crescita del comparto e dato il via allo sviluppo economico del Paese”.
“Quello della polarizzazione dell’offerta di lavoro è un trend che, ovviamente, è stato seguito anche dal mondo dei trasporti – ha commentato a latere Claudio Riva, Presidente Confartigianato Trasporti MI MB. - Da una parte si cerca personale altamente qualificato, dall’altra risorse con bassi livelli di specializzazione. Le ricerche, nonostante le direttive diverse, attualmente producono lo stesso (non) risultato: se il personale specializzato non si trova a causa dello scollamento tra scuola e lavoro in alcune zone d’Italia, le posizioni meno qualificate vengono rifiutate dai giovani e, solo in parte, ricoperte da stranieri.
Solo recentemente si è presa coscienza del ruolo strategico per il Paese del comparto. Confidiamo che vengano finalmente recepite le nostre richieste vale a dire ridare dignità e peso ad una professione troppo spesso abbandonata”.