La crescita dell’e-commerce offre alle imprese potenzialità di crescita mediante lo sviluppo delle vendite on line, anche in settori caratterizzati da una alta presenza di piccole imprese. Nel 2018 sale a 45% la quota di e-shoppers che acquista beni di abbigliamento, salendo di 4,6 punti rispetto al 2017. Il 39,4% dei consumatori acquista on line articoli per la casa, quasi un punto (0,9) in più rispetto all’anno precedente. Particolarmente significativo l’aumento dei consumatori on line di prodotti alimentari, con la quota che sale di 3,1 punti passando dal 10,6% del 2017 al 13,7% del 2018.
Una recente analisi dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ha messo in evidenza la risposta delle imprese all’incalzante crescita delle vendite on line. Sul lato dell’offerta, infatti, cresce in Italia la quota di piccole imprese che vende on line che sale al 9% del 2018, in aumento di due punti rispetto all’anno precedente. Nell’Unione europea la quota di piccole imprese attive sull’e-commerce è più elevata (15%), ma nell’ultimo anno si riduce il gap tra Italia e Ue, che scende a 6 punti (erano 9 punti nel 2017).
Tra i maggiori Paesi europei la quota di piccole imprese che vendono on line è più elevata in Germania e Regno Unito, pari al 18%; seguono la Spagna con il 17% e la Francia con il 13%.
A livello settoriale si evince che le piccole imprese mostrano una più alta propensione alle vendite sul canale e-commerce nel settore dei Servizi (13,1%), seguite dal Manifatturiero con il 4,5% e dalle Costruzioni con il 3,3%.
Il 72,6% delle piccole imprese attive sull’e-commerce vende direttamente da proprio sito web e il 67,5% vende attraverso marketplace – app e siti web di intermediari – quota superiore al 45,4% delle imprese tra 50 e 99 addetti, al 53,1% delle imprese tra 100 e 249 addetti e al 40% delle imprese con oltre 250 addetti. Inoltre la quota di vendite tramite marketplace id terzi sale di 10,7 punti nell’ultimo anno.
Comments