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La firma del Patto per il Lavoro da parte delle associazioni artigiane

Un evento dedicato al lavoro artigiano e all’importanza della formazione per sancire l’adesione delle associazioni artigiane e delle piccole imprese industriali di Milano al Patto per il Lavoro promosso da Palazzo Marino, alla presenza dell’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro Alessia Cappello.


Protagonista la nostra Associazione che, con A.P.I., Unione Artigiani, ACAI/Casartigiani e CNA, ha sottoscritto “Il Patto per il lavoro. Made in Milano. La cura, l’attenzione, la cultura e la qualità dell’artigianato e della micro e piccola impresa ambrosiana”.


Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha portato il suo saluto: "La firma del Patto per il Lavoro da parte delle associazioni artigiane e del mondo delle piccole imprese non è burocrazia. Il periodo storico che stiamo vivendo ci impone di agire per creare lavoro. Questo è il momento delle idee e delle soluzioni, da trovare insieme, consapevoli del significativo contributo che il settore delle piccole imprese artigiane e industriali danno allo sviluppo e alla crescita di Milano e dell'intero Paese".

L’evento è aperto dall’assessora Cappello e dalla presidente del Salone del Mobile di Milano Maria Porro con un primo dibattito dedicato alla capitale del design e alla presenza, sempre più rara, di figure artigiane come falegnami e tappezzieri, moderati dai giornalisti Roberta Cassina e Roldano Radaelli. Le conclusioni hanno visto l’assessora Cappello affiancata da Carlo Sangalli, presidente Camera di Commercio Milano Lodi Monza Brianza.


“Il Patto per il Lavoro – ha affermato Giovanni Barzaghi, Presidente della nostra Associazione – tocca temi fondamentali per le nostre imprese e i nostri artigiani, in primis quello di creare un humus favorevole alla crescita delle realtà che scelgono Milano per la loro avventura, con prodotti e servizi che nascono nella ‘city’ e trovano un pubblico che va ben oltre i confini cittadini. La cultura d’impresa è questione nodale perché permette di veicolare ai giovani il bello del saper fare, del mettersi in gioco in prima persona e guidare attività che diano lavoro e creino valore. In questo senso lo sguardo al futuro è l’elemento che può fare la differenza, lavorando per mitigare la distanza tra le esigenze delle imprese e il mondo della scuola. Lato aziende, il tema sta nel sostenere la transizione, che è insieme digitale ed ecologica, per costruire oggi radici solide assicurando sostenibilità e vita alle MPI, permeate di valore artigiano”.

“Riflettere sulla formazione, con riferimento a un ambito - quello dell’artigianato - che da tempo soffre la mancanza di un adeguato ricambio generazionale, è quanto mai necessario – ha evidenziato l’assessora Cappello –. Vuol dire uscire dalle enunciazioni astratte e cercare il modo, reale e concreto, per rispondere a un bisogno, per colmare un gap. È quello che vogliamo fare a partire da oggi, con questo incontro che non è solo un confronto ma è il proseguimento di un dialogo e di una collaborazione che, con l’adesione al Patto per il Lavoro, non potranno che rafforzarsi. Per far sì che Milano sia città della formazione, delle opportunità, del buon lavoro e del rilancio serve impegnarsi coralmente, fare rete, cooperare e sostenersi a vicenda. E io ringrazio le associazioni di categoria che oggi, con la sottoscrizione del Patto, dimostrano di voler fare questo percorso con noi”.

“Il tessuto economico che nel nostro territorio è composto in gran parte da piccole imprese – ha dichiarato Alessandro Fedeli, Presidente ACAI/Casartigiani – se sostenuto da un rapporto stretto con le istituzioni, può produrre stimoli importanti verso l'innovazione ed è destinato a far crescere l’offerta favorendo l’occupazione soprattutto giovanile. Le imprese artigiane che operano a Milano stanno cercando soluzioni logistiche in un territorio fortemente trasformato. Il Patto per il lavoro può valorizzare i mestieri che si richiamano alla cultura artigiana favorendo una politica che consenta di conciliare produzione e rispetto dell’ambiente”. “Formazione, innovazione, sinergia pubblico/privato e contaminazione di esperienze – ha aggiunto Paolo Galassi, Presidente A.P.I. – sono la chiave per il futuro delle PMI. Milano è la città del fare, con il ‘Patto per il lavoro’ intendiamo contribuire sempre più fattivamente al rilancio imprenditoriale, all’incremento occupazionale e all’inclusività.” “Con il Patto per il Lavoro – ha sottolineato Stefano Fugazza, Presidente Unione Artigiani – dobbiamo avviare un progetto dal valore generazionale nella città simbolo dell’economia italiana. È una preziosa occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro ai giovani: nell’artigianato ci sono spazi e opportunità di guadagno. Ripartiamo da loro, coinvolgiamoli già dalle scuole medie, promuoviamo incontri con i Maestri artigiani. Parliamo con i genitori. Pensiamo ai licei dei Made in Italy con un’attenzione alla rete, all’internazionalizzazione, alla Green Economy, alla capacità di fare impresa. Con la formazione e le politiche attive possiamo offrire una possibilità ai Neet come agli over 50 espulsi dal mercato di lavoro”. “Artigiani, micro e piccole imprese – ha spiegato Matteo Reale, Presidente CNA Milano – sono attori essenziali della trasformazione produttiva e sostenibile della città. Il Patto per il lavoro rappresenta un passo importante per lo sviluppo e l’incremento occupazionale, attraverso politiche comuni sulla formazione, l’innovazione di processo e di prodotto, le nuove imprese, l’imprenditoria femminile”.


Due i panel verticali in Sala Alessi, con la presenza di esperti e le testimonianze di imprenditori: il primo dedicato alla riqualificazione professionale, con un’attenzione ai NEET e agli over 50 e all’utilizzo strategico delle risorse del PNRR; il secondo incentrato sul ruolo dei Fab Lab e delle reti dei maker milanesi.

Grazie alla presenza di Stefano Mirti, Direttore della Scuola Superiore d’Arti Applicate, e di Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano, l’Amministrazione ha potuto rispettivamente valorizzare il contributo delle Scuole Civiche nell’attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale, e raccontare bandi, dal Crowdfunding civico a Mi-15, attenti a sostenere e promuovere progetti di micro impresa a valenza sociale e orientati all’economia circolare e non solo.




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