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Confartigianato Milano dialoga con i candidati ai 9 Municipi


Formazione, imprenditoria diffusa, attenzione alle imprese

Non si ferma il lavoro di confronto tra Confartigianato e le istituzioni del territorio. In vista delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo 3 e 4 ottobre, Confartigianato Milano ha incontrato singolarmente i candidati ai 9 municipi di Milano. Un calendario ricco per toccare con mano quelle che sono le principali istanze delle imprese artigiane milanesi e contemporaneamente confrontarsi sul futuro a breve e lungo termine della città direttamente con gli amministratori.

“Durante gli incontri con i candidati abbiamo posto le basi per lavorare con gli amministratori già dalla prossima settimana avviando azioni concrete sul campo finalizzate a sostenere le piccole e medie imprese e a promuovere una nuova weltanschauung che ancora, purtroppo, fatica a diffondersi: l’imprenditoria diffusa in città è un patrimonio collettivo, la spinta vitale di Milano”, commenta la Presidentessa di Confartigianato Milano, Arianna Petra Fontana.

Focus su tematiche trasversali, ma senza perdere la specificità dei singoli quartiere della città. Sul piatto i temi della formazione, dei contratti di lavoro (quello dell’apprendistato, ad esempio), della difficoltà nel trovare manodopera qualificata. E poi le richieste degli artigiani, che si riassumono in un sostegno all’artigianato di vicinato e ad una valorizzazione delle botteghe del saper fare.

Gli incontri – che si sono svolti presso l’Ufficio di Confartigianato Milano, in viale Jenner 7 - sono stati l’occasione per consegnare ai candidati una copia del documento “La città che vorrei”, frutto di una survey condotta da Confartigianato MI MB per intercettare bisogni, idee e priorità degli artigiani milanesi e brianzoli. Il report è arrivato anche nelle mani dei candidati Sindaci del capoluogo lombardo, Beppe Sala e Luca Bernardo.

“Abbiamo voluto incontrare i candidati per confrontarci con loro – spiega Michele Testa, responsabile dell’Ufficio di Milano – e ora che i colloqui sono finiti il feedback che ci portiamo a casa è molto positivo. Abbiamo riscontrato un’elevata sensibilità e reattività alle nostre richieste, oltre che ad un impegno concreto nel lavorare insieme. C’è un’ottima conoscenza delle problematiche del nostro mondo: adesso serve che le idee si trasformino in progetti”.



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