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Decreto Made in Italy - Ecco alcune importanti novità per le imprese




Il 27 dicembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 206 recante: “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy”.

L’obiettivo principale della legge è il sostegno allo sviluppo e alla modernizzazione dei processi produttivi e delle connesse attività funzionali alla crescita dell’eccellenza qualitativa del Made in Italy e segue quanto emerso nel corso dell’indagine conoscitiva sul tema “Made in Italy: valorizzazione e sviluppo dell’impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi”, svolta dalla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati e conclusasi con l’approvazione di un documento approvato il 17 maggio 2023.


Di seguito, riportiamo gli articoli di maggiore interesse per le imprese:


ARTICOLO 4 – Viene istituito uno specifico Fondo Nazionale del Made in Italy con una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l’anno 2023 e di 300 milioni di euro per l’anno 2024 con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali, in coerenza con gli obiettivi di politica industriale ed economica nazionale, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento, riciclo, riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e a quelle finalizzate allo sviluppo di modelli di economia circolare.


ARTICOLO 5 – Viene istituita un’apposita riserva per un importo di euro 15 milioni a valere sulle disponibilità del Fondo rotativo previsto dall’articolo 4 del D.M. 30/11/2004 destinata al finanziamento di iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili. Sotto il profilo delle risorse individuate deve essere rilevato che la dotazione di 15 milioni di euro per il 2024 appare decisamente esigua in relazione agli scopi. Il Decreto legislativo 185 del 2000 individua peraltro come beneficiari le imprese costituite in forma societaria da non più di 60 mesi escludendo il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle altre imprese femminili, come invece sarebbe stato utile. Viene altresì escluso il lavoro autonomo e professionale che riteniamo avrebbe dovuto essere parimenti sostenuto.


ARTICOLO 6 – Viene previsto, per l’anno 2024, la concessione alle start up innovative e alle micro imprese del Voucher 3I per l’acquisizione di servizi di consulenza utili alla brevettazione di un’invenzione. Autorizza, a tal fine la spesa di 8 milioni di euro per il 2023 e di un milione di euro per il 2024. In sede di attuazione andrebbero confermate le disposizioni finanziarie già contenute nel Decreto Ministeriale del 18/11/2019 che hanno stabilito l’importo del voucher 3I concedibile in misura pari a:


  • € 2.000 +IVA  per i servizi di consulenza/verifica brevettabilità e ricerche anteriorità;

  • € 4.000 + IVA stesura domanda e deposito UIBM;

  • € 6.000 + IVA per deposito estero domanda.


ARTICOLO 11 – Vengono stanziati 5 milioni di euro nel 2023 e 10 milioni di euro nel 2024 per la promozione di investimenti sul territorio nazionale finalizzati alla transizione ecologica e digitale del settore tessile, della moda e degli accessori che dovrà essere attuato con decreto del MIMIT di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge con cui dovranno essere individuate le imprese beneficiarie e le modalità di attuazione della misura.


ARTICOLO 17- In materia di corretta informazione del consumatore sulle fasi di produzione del pane fresco e della pasta,  istituisce una Commissione tecnica avente la finalità di effettuare indagini, approfondimenti tecnici e redigere linee guida che identificano le lavorazioni di particolare qualità nell’ambito del processo produttivo del pane fresco e della pasta di semola di grano duro. La misura, senza dubbio positiva, per l’istituzione della commissione tecnica non appare condivisibile nella misura in cui esclude dal tavolo i produttore di pasta fresca (settore in Italia particolarmente diffuso anche per l’export).


ARTICOLO 18 – Viene istituito il Liceo del Made in Italy, trattasi di un percorso liceale che persegue lo scopo di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy.


ARTICOLO 19 – Viene istituita la Fondazione “Imprese e competenze per il made in Italy”, con il compito di promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy ivi compresi quelle titolari di marchi storici e i Licei del Made in Italy. La finalità della Fondazione è diffondere la cultura d’impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un inserimento rapido degli stessi studenti nel mondo del lavoro.

 

Scarica il decreto completo.

20231227_300
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