Con l’entrata in vigore del DPCM 11 marzo, resta valida la necessità dell’autorizzazione per muoversi per chi ha comprovate ragioni lavorative e il rischio da esposizione virale al Coronavirus è diventato un rischio professionale per i lavoratori.
Pertanto il Datore di lavoro, sentito il proprio RSPP e il Medico Competente, dovrà assicurare misure di prevenzione e protezione adeguate e fornire i Dispositivi di Protezione Individuali. Il Datore di lavoro dovrà, altresì, predisporre una comunicazione a tutti i lavoratori e agli RLS sul rischio agenti biologici virali e sulle misure di prevenzione e protezione adottate.
Scarica le indicazioni specifiche DPI (Attenzione: verifica che i dispositivi non marcati CE abbiano l’autocertificazione in accompagnamento come da modello e, laddove non fosse presente, richiedila al fornitore)
Come smaltire i DPI prodotti durante l'attività domestica, professionale e produttiva
Il Rapporto ISS COVID19 n.3/2020 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) prevede le seguenti procedure:
AMBITO DOMESTICO - mascherine e guanti (DPI) usati vanno gestiti come rifiuti indifferenziati con il consiglio di avvolgere i rifiuti indifferenziati prodotti in 2 o 3 sacchetti resistenti (uno dentro l’altro) all’interno del contenitore utilizzato abitualmente.
AMBITO PROFESSIONALE E PRODUTTIVO
1) se l’azienda ricade in ambito municipale e ha una quota parte dei rifiuti prodotti “assimilabili” agli urbani, i DPI usati possono essere gestiti come sopra indicato: rifiuti indifferenziati chiusi in un sacchetto doppi o tripli (ritiro porta a porta da azienda Municipalizzata)
2) se l’azienda non ha alcuna possibilità di considerarli “assimilabili” dovrà garantire che non vengano avviati a raccolta differenziata ma presso impianto autorizzato
Codice CER possibile: 150203 - assorbenti, materiali filtranti, stracci, e indumenti protettivi
3) applicare il DPR 254/03 che dà la possibilità di classificare come rifiuto sanitario a rischio infettivo anche rifiuti prodotti al di fuori delle strutture sanitarie: codice CER 180103*- rifiuti a rischio infettivo. Quest’ultima soluzione, che consigliamo di prendere in considerazione solo laddove non trovino applicazione le procedure dei punti 1) e 2), rappresenta sicuramente quella più cautelativa ma senza dubbio quella più onerosa. Occorre seguire alla lettera e con rigore tutte le regole della gestione dei rifiuti sanitari: doppio contenitore, chiusura ermetica, deposito temporaneo, trasporto autorizzato, ADR e incenerimento.