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In dieci anni surplus di 339 miliardi di euro del commercio estero nei settori MPI


Il bilancio del made in Italy per l’intero 2018 rimane positivo, con una crescita dell’export pari a +3,1%. Nel 2018 l’export di beni ammonta a 462,9 miliardi di euro mentre le importazioni ammontano a 424,0 miliardi, determinando un surplus del commercio estero di 38,9 miliardi – sintesi di un avanzo non energetico di 81,2 miliardi di euro e di una bolletta energetica di 41,4 miliardi – che diminuisce di 8,7 miliardi rispetto al valore del 2017. In rapporto al PIL il made in Italy di beni arriva al massimo storico del 26,4%, migliorando di quattro decimi di punto il 26,0% del 2017.

Nel contributo dell’Ufficio Studi di Confartigianato Marche al 14° Rapporto annuale Confartigianato l’analisi del saldo del commercio estero si è concentrata sui comparti a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (MPI), che comprendono alimentare, tessile, abbigliamento, calzature, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria, occhialeria e altre manifatture. Nel 2018 il saldo del commercio estero di tali settori ha raggiunto il massimo storico con il valore positivo di 41,8 miliardi di euro, pari al 44,4% del saldo del commercio estero dell’intero comparto manifatturiero, coprendo completamente la bolletta energetica, così come abbiamo rilevato dal 2015.

Complessivamente, negli ultimi 10 anni (dal 2009 al 2018), il saldo cumulato del commercio estero dei comparti di MPI – a prezzi 2018 – ammonta a 339,3 miliardi di euro, il 72,0% della bolletta energetica relativa allo stesso periodo di tempo e sempre valutata a prezzi 2018. In sostanza, le buone performance osservate nel commercio internazionale nei comparti di MPI negli ultimi 10 anni hanno contribuito a ripagare circa i tre quarti del deficit energetico italiano.

Imprese e addetti – Tale performance è resa possibile dall’apporto, nei nove comparti in esame, di 256 mila micro e piccole imprese con 1 milione 816 mila addetti, pari al 68,4% dell’occupazione totale dei settori in esame, quasi quindici punti superiore alla media della manifattura (53,5%); più di un terzo dell’occupazione delle piccole imprese nei settori di MPI – si tratta di 677 mila addetti – afferisce alle 182 mila imprese artigiane attive in tali comparti.


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