Condividiamo l’impostazione espansiva della Manovra, anche a debito, purché fatta più di spese per investimento che di spese per assistenza.
Destinare tante risorse a misure come il reddito di cittadinanza non trova l’approvazione delle imprese che si trovano davanti costi importanti e carichi di burocrazia pesanti quando avrebbero la necessità di assumere e vengono scoraggiate nel farlo.
È importante procedere nella direzione di ridurre il costo del lavoro con la rimodulazione delle tariffe Inail a carico degli imprenditori artigiani, prima dei pagamenti del febbraio prossimo.
È necessario verificare con grande attenzione la sostenibilità della manovra laddove le spese sono di natura assistenziale, in particolare non è accettabile che gli artigiani versino contributi all’INPS per decenni e si ritrovino poi a percepire una pensione pari a quella di chi riceverà la pensione di cittadinanza senza aver versato nulla alle casse previdenziali.
Bene invece la riduzione della pressione fiscale sia sulle piccole imprese sia sulle aziende di maggiore dimensione con gli sgravi sugli utili reinvestiti in ricerca, sviluppo, macchinari e assunzioni.
Siamo soddisfatti delle proroghe delle detrazioni fiscali per la ristrutturazioni degli immobili e la riqualificazione ed efficienza energetica, l’acquisto di mobili, la cura e sistemazione del verde, così come il mantenimento delle agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali all’attività di impresa (super ammortamento ed iper ammortamento). Attendiamo chiaramente di conoscere l’entità delle rimodulazioni.
Quanto alla pace fiscale, è un provvedimento atteso nella misura in cui sostiene le imprese che negli scorsi anni, complice la crisi, hanno dovuto scegliere se pagare le tasse o i dipendenti.
Utili per dare impulso alle attività imprenditoriali, gli investimenti pubblici in infrastrutture. Auspichiamo però un’anticipazione della revisione del Codice degli appalti per consentire una concreta applicazione dell’affidamento delle opere alle imprese a chilometro zero.