Confartigianato Trasporti insiste a cercare il confronto con il Governo per dare risposte ai gravi problemi degli imprenditori.
A maggior ragione dopo la doccia fredda arrivata il 16 luglio con la circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha ridotto l’importo da dedurre per le spese non documentate.
Delusa e insoddisfatta, Confartigianato Trasporti ha intensificato il pressing nei confronti del Ministero dei Trasporti e il 17 luglio, il Presidente Amedeo Genedani, insieme ai vertici della Confederazione, ha incontrato il Sottosegretario al Dicastero Edoardo Rixi. L’esponente del Governo ha condiviso le preoccupazioni degli autotrasportatori e ha sottolineato la necessità di affrontare sì l’emergenza ma anche di avviare il confronto con la categoria per risolvere i problemi strutturali del settore. “La prima cosa da fare – ha detto il Sottosegretario – è risolvere l’emergenza e quindi trovare le risorse per soddisfare in maniera congrua le esigenze delle imprese che oggi hanno difficoltà a stare sul mercato anche per il dumping che viene fatto in Italia da imprese straniere che hanno altre normative e le utilizzano per fornire il servizio a un prezzo più basso sul mercato. Poi c’è da fare un’analisi, a partire da settembre con un tavolo di collaborazione con le associazioni di categoria, per trovare soluzioni per l’autotrasporto che non può ogni anno chiedere risorse allo Stato per non essere costretto a uscire dal mercato. Deve avere norme strutturali che consentano il rinnovamento dei mezzi, la possibilità di fare investimenti sulle imprese, tutele operative e maggiore efficientamento della catena logistica. Si tratta di temi specifici dell’autotrasporto italiano fatto di tante imprese di piccole dimensioni ma che devono anche diventare una piattaforma ideale sulla quale il Governo deve confrontarsi con la categoria. Nell’immediato bisogna dare una risposta che non può essere quella di un comunicato dell’Agenzia delle Entrate. Deve invece esserci una presa di coscienza e di posizione anche da parte del Ministero che proprio in questi giorni sta affrontando questi temi. Uno dei problemi grossi è che gestire questi problemi su partite correnti è sempre più difficile anno dopo anno, sia per le norme europee che creano problemi sull’erogazione delle risorse sia perché il nostro Paese in questo momento ha difficoltà a reperire risorse. Quindi non possiamo che bloccare l’emergenza e mi auguro possa esserci un tavolo di confronto per analizzare il problema specifico ed evitare il fermo di agosto. Ma poi occorre iniziare un percorso che ci consenta in un anno di far tornare la categoria ad essere redditizia per le aziende e soprattutto utile per il sistema Paese”.