“Digito ergo sum” è il gioco di parole scelto da Confartigianato come titolo della Convention dei Servizi associativi 2018, il momento annuale di incontro, confronto e dibattito tra tutto il Sistema confederale. Alla due giorni di lavoro organizzata all’Auditorium Antonianum di Roma, hanno preso parte 600 tra funzionari, dirigenti e collaboratori di Confartigianato, per declinare il valore della relazione nell’era digitale. Al dibattito, organizzato tra lavori in plenaria e gruppi tematici, hanno preso parte gli esperti italiani di tecnologia digitale, declinata in ognuna delle attività quotidiane di Confartigianato: dagli strumenti 4.0 della Pubblica amministrazione all’approfondimento sulle blockchain, dalla cultura digitale alle intelligenze artificiali che oggi sostengono le attività d’impresa. Per Confartigianato la strada del futuro è tracciata: la tecnologia è lo strumento, le competenze il mezzo e le relazioni l’obiettivo finale di tutte le attività. Lì, nelle relazioni, si nasconde il valore aggiunto della rappresentanza imprenditoriale, anche nell’era digitale. “La capacità che sapremo sviluppare nei prossimi mesi sarà decisa per fare in modo che si esca dalla zona di eccessiva sicurezza che a volte abbiamo sviluppato nel passato, che ci ha portato a pensare che tutto potesse rimanere fermo come prima, e che questo spirito di innovazione e nuove possibilità riesca davvero a pervadere tutte le donne e gli uomini che fanno parte del meraviglioso Sistema di Confartigianato. La relazione è davvero il cuore della nostra attività quotidiana, da tessere con servizi digitali integrati con la nostra attività di rappresentanza”, ha sottolineato il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, al termine dei lavori della convention. I relatori si sono detti d’accordo su un punto: la tecnologia non è altro che un potentissimo strumento a disposizione di tutti: cittadini, imprenditori, amministratori pubblici e organizzazioni di rappresentanza. A questa, però, vanno affiancate sempre conoscenze e competenze. “Il tema delle competenze è un tema che deve essere affrontato al più presto. Ad oggi, è uno dei problemi principali che ha l’Italia – ha detto Davide Casaleggio della Casaleggio Associati, uno dei relatori di Digito Ergo Sum – In realtà, è una questione comune anche ad altre nazioni europee ed è proprio quella di riuscire a formare le persone sulle nuove tecnologie. Oggi – ha aggiunto Casaleggio – un terzo delle aziende italiane che cerca programmatori ha difficoltà a trovarli in Italia. Se qualcuno cerca competenze legate alla blockchain o al data scientist, spesso deve cercarle all’estero. A questo punto – ha concluso – l’Italia ha bisogno di riuscire a legare il sistema formativo alle esigenze di imprese, cittadini e dell’innovazione in generale”. La Convention dei Servizi associativi è stata l’occasione giusta per approfondire anche alcuni temi di stringente attualità, su tutti il nuovo regolamento europeo sulla privacy e la tutela dei dati personali. “Siamo di fronte ad una rivoluzione culturale più che burocratica. Per le aziende che già stanno lavorando bene sul trattamento dei dati cambia poco o niente. Il punto è saper utilizzare al meglio le risorse del digitale che il digitale ci offre e, per farlo, serve uno sforzo maggiore di progettazione. Questo è quello che ci chiede il regolamento, progettare a monte, pensare prima quindi – ha spiegato Antonio Caselli dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali – Non bisogna vedere la protezione dei dati come una ciliegina che si mette all’ultimo momento sulla torta, ma come un cambiamento di paradigma da mettere in pratica fin da subito. Siamo tutti immersi in questo mondo digitale che ci connette costantemente, ma dobbiamo essere anche in grado di decidere fino a che punto vogliamo essere immersi, non possiamo restare soggetti passivi”.