Il secondo trimestre del 2018 evidenzia una riduzione del costo dell’energia elettrica per le piccole imprese, trainata dalla riduzione della spesa per l’Energia mentre salgono gli oneri di sistema a seguito della copertura delle agevolazioni alle imprese energivore. L’Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI) con una potenza impegnata di 45 kW e un consumo annuo di 60 MWh al secondo trimestre 2018 registra un costo annualizzato per l’energia elettrica di 11.234 euro – pari a 18,72 c€/kWh – in diminuzione del 7,5% rispetto al trimestre precedente (910 euro in meno) e in aumento dell’1,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (139 euro in più).
La diminuzione rilevata in ottica congiunturale è da imputarsi all’intenso calo del 20,8% della Spesa per la materia energia mentre gli Oneri fiscali e parafiscali crescono del 4,0% e la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore è stabile. La riduzione del costo complessivo è la combinazione – come specificato dall’Autorità nel comunicato stampa relativo all’ultimo aggiornamento trimestrale – della riduzione attesa dei prezzi nei mercati all’ingrosso e al recupero dell’avanzo di gettito del trimestre precedente e di un incremento degli oneri generali di sistema principalmente legato all’aggiustamento per la componente a copertura degli incentivi alle imprese energivore “per recuperare parte dei costi a sostegno delle agevolazioni del 2016, quando la componente fu azzerata in attesa delle conclusioni del procedimento per Aiuto di Stato presso la Commissione Europea”. Nel dettaglio la Spesa per oneri di sistema presenta un aumento congiunturale del 4,7% (+196 euro) e il prelievo per oneri della MPI tipo sale a 4.392 euro, il secondo valore più alto dopo il massimo di 4.437 euro del quarto trimestre 2015.
L’aumento dell’Indice rilevato in ottica tendenziale è da imputarsi alla crescita del 12,8% degli Oneri fiscali e parafiscali mentre diminuiscono dell’8,7% la Spesa per la materia energia e del 2,2% la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Nel secondo trimestre 2018 il costo del dispacciamento pagato dalla MPI tipo si attesta a 691 euro l’anno (+1,0% rispetto al trimestre precedente e -23,9% rispetto un anno prima).
Sulla base delle dinamiche delle differenti componenti, il costo annualizzato per l’energia elettrica della Micro-piccola impresa tipo è composto per il 37,5% da Spesa per la materia energia – 31,4% di componente Energia e 6,2% di Dispacciamento – per il 39,1% da Spesa per oneri di sistema, per il 16,7% da Spesa per il trasporto e la gestione del contatore e per il 6,7% da Accisa. Dopo quattro trimestri la quota per Oneri fiscali e parafiscali della bolletta ritorna a superare quella relativa alla Spesa per materia energia: al secondo trimestre 2018 gli Oneri di sistema ed accisa pesano per il 45,8% del costo totale, incidenza superiore di 8,3 punti percentuali rispetto a quella della Spesa per la materia energia (37,5%). La 14° edizione dell’Indice Confartigianato – qui il report completo – è analizzato dall’Ufficio Studi nella rubrica settimanale su QE-Quotidiano energia.