Si comunica che indata 22/12/2017 è stato depositato, tramite gli Avv.ti Trombetta e Fedele, il ricorso avverso al MiBACT per l'annullamento del Decreto n.154 del 22.08.2017 "Regolamento sugli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati" ai sensi del decreto legislativo 22.01.2004 n. 42 di cui al D.L.vo 18.04.2016 n.50 pubblicato in G.U. 252 del 27.10.2017.
Il ricorso, presentato congiuntamente con CNA e ARI, si basa sui seguenti motivi:
eccesso di potere per la violazione e la falsa applicazione degli artt. 3 e 97 della Costituzione e degli artt. 29 e 182 del D.Lgs 42/2004 e 1,comma 1 bis L. 7/2013 e del D.M. 86/2009;
violazione dell'art. 146 comma 4 del D.Lgs 50/2016 (Codice degli appalti) e eccesso di delega e di potere, nonché la disparità di trattamento per la qualifica di restauratore;
violazione dei principi di concorrenza e di massima partecipazione alle gare d'appalto.
Come è possibile leggere nel presente documento il ricorso mette in evidenza gli aspetti legati alle forti discriminazioni introdotte per la categoria e per la figura unica di restauratore di BBCC.
Si coglie l’occasione per dare rilievo a due sentenze sui ricorsi del 2016 nei quali la federazione è intervenuta ad adiuvandum avverso i provvedimenti del MiBACT relativi alla pubblicazione degli elenchi parziali e alle proroghe dei lavori della Commissione di valutazione. Le due sentenze, pur dichiarando inammissibili i ricorsi per carenza di interesse entrano nel merito di alcuni aspetti facendo emergere le criticità che erano alla base delle istanze di Confartigianato.