Il futuro dell’artigianato è digitale e Confartigianato sta già cavalcando tutte le opportunità che consentono agli imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi. A cominciare dal Piano Industria 4.0 varato nei mesi scorsi dal Governo che contiene una serie di strumenti per agevolare la trasformazione delle piccole imprese.
Confartigianato crede nel Piano al punto da averne fatto addirittura un ‘Manifesto degli artigiani per una cultura digitale 4.0’. E per dare gambe agli impegni, la Confederazione sta realizzando in tutta Italia diverse iniziative per spiegare le novità e le chances di Industria 4.0.
Lo scorso 13 aprile è stato il turno di Milano grazie alla presentazione delle linee di indirizzo dell’Amministrazione comunale per lo sviluppo della manifattura 4.0, con cui la città ha messo in atto, prima in Italia, le linee programmatiche presentate dal Governo per lo sviluppo del Paese.
Filippo Berto, membro di Giunta di APA Confartigianato con delega all’Innovazione, ha preso parte alla tavola rotonda coordinata da Dario Di Vico del Corriere della Sera, durante il convegno “Progetto Manifattura Milano”, portando la propria esperienza di imprenditore in tema di manifattura digitale.
Secondo il Responsabile Strategie digitali di Confartigianato, Paolo Manfredi, il Piano Industria 4.0 nasce dall’idea che il processo produttivo, grazie al digitale, possa diventare un sistema di informazioni costantemente prodotte e interpretate che possono dare vita a processi produttivi migliori e più efficaci. E soprattutto possono consentire alle piccole aziende di far parte quella “economia del su misura” che caratterizza le nuove produzioni manifatturiere dell’era digitale, caratterizzata dalla possibilità di realizzare, a costi molto contenuti, piccolissime quantità di prodotti sempre più personalizzati. «Pensare a un sistema produttivo che sia connesso a monte con i fornitori e a valle con i clienti permette di pensare a un nuovo modo di fare manifattura».
Per attuare il Piano Industria 4.0 il Governo ha messo a disposizione una serie di incentivi fiscali, tra i quali spiccano il super e iperammortamento.
«Con l’iperammortamento, se noi compriamo una macchina che vale 1 milione di euro, abbiamo un risparmio d’imposta di 600.000 euro. Quindi quell’investimento costa all’imprenditore 400.000 euro. Si comprendono bene, così, la velocità e la forza con cui si possono mettere in moto politiche di investimento nel Paese attraverso l’iperammortamento» spiega il Direttore delle Politiche fiscali di Confartigianato.