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Regolamento Europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio



Il 18 Dicembre scorso il Consiglio Ambiente dell’Ue ha adottato il suo approccio generale in merito alla proposta di nuovo Regolamento Europeo sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

Questa tappa del processo legislativo verrà seguita dall’apertura del Trilogo tra Commissione, Parlamento Europeo e, appunto, lo stesso Consiglio ambiente, al fine di concordare un testo condiviso tra le istituzioni. Detto obiettivo non sarà facile da raggiungere entro gli inizi di marzo termine dei lavori del Parlamento Europeo dovuti a fine legislatura, a causa della difformità tra i testi licenziati dal Parlamento e dal Consiglio, su cui l’Italia, unico stato membro, ha espresso parere negativo.


Molti punti del documento del Consiglio possono essere considerati un passo indietro rispetto a quanto deciso dal Parlamento, molto più in linea con le caratteristiche del contesto economico del nostro paese.

Iniziamo da due punti importanti per l’Italia, quali gli obiettivi di riuso (art. 26) e gli imballaggi in plastica monouso. Sul primo punto, il punto fondamentale è che il Consiglio non ha mantenuto la decisione del Parlamento di permettere la mancata applicazione dei nuovi obiettivi di riuso ove il ciclo raggiunga percentuali superiori al 75-80% entro una certa data. Se quest’approccio dovesse essere riconfermato nel testo finale, l’Italia dovrebbe introdurre un sistema parallelo a quello fondato sul riciclo nonostante gli eccellenti risultati assicurati da detto sistema negli ultimi decenni, ben superiori agli obiettivi comunitari. Positiva, risulta l’esenzione delle microimprese dagli obblighi previsti ove esse abbiamo messo sul mercato non più di 1000 kg di imballaggi nel territorio di uno stato membro.


Altra tematica riguarda gli imballaggi in plastica monouso, dove sono state decise restrizioni sui formati per frutta e verdura per alimenti e bevande, condimenti, salse all’interno del settore HORECA e per piccoli prodotti cosmetici e da toilette utilizzati nel settore della ricettività (ad esempio flaconi di shampoo o lozioni per il corpo) confermando l’approccio originale della commissione e ribaltando quanto adottato dal Parlamento Europeo.


Altro punto importante riguarda i sistemi di vuoto a rendere, finora non applicati in Italia. In questo caso, il Consiglio ha deciso che gli stati membri effettuino la raccolta differenziata di almeno il 90% annuo di bottiglie di plastica monouso e contenitori metallici per bevande entro il 2029, istituendo sistemi di restituzione su cauzione (DRS) per questi formati di imballaggio. I requisiti minimi per i sistemi di restituzione non si applicheranno ai sistemi già esistenti prima dell’entrata in vigore del Regolamento, se i sistemi in questione raggiungeranno l’obiettivo del 90% entro il 2029. Inoltre, è prevista un’esenzione dagli obblighi di raccolta differenziata per gli stati membri in cui tale raccolta raggiunge un tasso superiore al 78%.


Per quanto invece riguarda i target generali per la riduzione dei rifiuti di imballaggio, l’ambito di applicazione e le nuove definizioni, il Consiglio:

  • Introduce obiettivi generali di riduzione dei rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035, e del 15% entro il 2040 rispetto ai quantitativi del 2018;

  • Prevede gli obiettivi principali del 2030 e del 2040 per il contenuto minimo di materiale riciclato negli imballaggi in plastica;

  • Mantiene l’ambito di applicazione a tutti gli imballaggi e a tutti i rifiuti di imballaggio;

  • Identifica gli imballaggi riciclabili quando progettati per il riciclaggio dei materiali e quando i rifiuti da imballaggio possono essere raccolti separatamente, selezionati e riciclati su scala;

  • Introduce una nuova definizione di rifiuti di imballaggio riciclati su larga scala per cui il riciclaggio per essere considerato su larga scala dovrà produrre una quantità annua di materiale riciclato a livello UE pari o superiore al 30% per il legno e il 55% per tutti gli altri materiali.


Per maggiori informazioni contatta l’Ufficio Ambiente.

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