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Alimentazione: rinnovato il CCNL Si dà attuazione al nuovo modello contrattuale dell'artigianato


Nella tarda serata di ieri, Confartigianato Alimentazione, insieme alle altre Confederazioni artigiane e a Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil ha firmato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’area alimentazione-panificazione.

Il contratto si applica ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti.

Nel rinnovo siglato ieri viene estesa l’applicabilità del contratto alle imprese che svolgono somministrazione di pasti e bevande in attività di ristorazione.

Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento salariale a regime pari a 55 euro per il livello 3° settore alimentazione (artigianato) che sarà erogato in 3 tranche. Per le imprese non artigiane del settore alimentare che occupano fino a 15 dipendenti (incluse le attività di somministrazione e ristorazione) è stato concordato un incremento medio pari a 80 euro.

L’accordo prevede inoltre l’erogazione di un importo forfetario a titolo di “una tantum” pari ad euro 150 lordi a copertura del periodo di carenza contrattuale.

Inoltre, l’accordo prevede: l’aumento a 280 ore del limite annuo al ricorso al lavoro straordinario; la definizione di una specifica tipologia di contratto di lavoro a termine per il reinserimento al lavoro destinato ad alcune categorie di lavoratori, con l’erogazione di un salario d’ingresso attraverso il sistema del sotto inquadramento; l’ampliamento della possibilità di assumere lavoratori con contratto a tempo determinato fino al 50% del personale in forza; l’adeguamento della normativa contrattuale dell’apprendistato e del part-time alle disposizioni previste dal Jobs Act.

Dopo aver siglato a novembre 2016 l’accordo per la riforma del modello contrattuale dell’artigianato e delle piccole imprese, questo è il primo contratto che dà attuazione alla riforma con l’ampliamento dell’ambito di applicazione.

Positivo il giudizio dei vertici di Confartigianato Alimentazione: «Il nuovo contratto fa un significativo passo in avanti nella direzione di consentire alle imprese del settore il migliore collocamento delle risorse umane e di rispondere al meglio alle nuove esigenze dei consumatori. L’accordo infatti consente di rappresentare maggiormente la straordinaria varietà delle imprese italiane del settore alimentare, da quelle tradizionali fino alle attività più specifiche come i frantoiani oleari che nel nuovo contratto trovano rafforzata la loro identità».


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