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SUPERBONUS - La migliore performance delle costruzioni in Italia rispetto l’Europa vale 35,3 mld

L’analisi dei conti economici trimestrali pubblicati dall’Istat evidenzia che nel primo trimestre 2022 il valore aggiunto registra una variazione congiunturale dello 0,1%. In chiave settoriale, si registra il maggiore dinamismo nel settore delle costruzioni, che segna un aumento del 5,8% rispetto al trimestre precedente e del 18,7% rispetto ad un anno prima. Si osservano andamenti congiunturali negativi per la manifattura (-0,9% per industria in senso stretto) e i servizi (-0,1%). Tra questi, in crescita le attività immobiliari dell’1,3% e le attività professionali del 4%. Anche la produzione delle costruzioni, grazie alla spinta fornita del superbonus, nel primo quarto del 2022 segna un aumento del 7% rispetto al trimestre precedente, un ripresa più robusta rispetto a Germania (+4,0%) e Francia (+2,4%). Migliore l’andamento del settore in Italia anche rispetto ad un anno prima, con un aumento del 19,4% rispetto al primo trimestre del 2021, a fronte del +5,8% della Germania e del +1,2% della Francia.

Le previsioni di primavera pubblicate a maggio dalla Commissione europea propongono un severa revisione delle previsioni di crescita dell’economia italiana (-1,9 punti rispetto alle previsioni di novembre), con correzioni al ribasso per consumi privati, consumi pubblici, domanda estera e investimenti in macchinari e impianti; unica componente in controtendenza è quella degli investimenti in costruzioni, che sono rivisti al rialzo di 3 punti (da +6,2% a +9,2%). Una crescita messa a rischio dal caos-superbonus determinato dal nuovo obbligo contenuto nel Dl ‘Taglia prezzi’ che, come ha denuncia Confartigianato, ha nuovamente bloccato il mercato. Salgono così a 14 gli interventi normativi e di prassi sul superbonus in soli 4 mesi.

L’apporto degli incentivi fiscali, una analisi controfattuale – Nell’edilizia residenziale l’attività delle imprese è stata sostenuta dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con effetti rilevanti, come evidenziato da una analisi controfattuale. In Italia nel 2021 il valore della produzione nelle costruzioni è cresciuto del 24,1% rispetto all’anno precedente, un incremento di produzione che vale, a prezzi costanti, 39.951 milioni di euro. Nei restanti 26 paesi dell’Unione europea l’aumento della produzione si ferma al +2,8%: un ritmo di crescita di questa intensità anche in Italia avrebbe limitato l’incremento del valore della produzione a 4.657 milioni di euro, pari a 35.294 milioni in meno di quella effettivamente conseguita, pari a 2 punti di PIL di minore produzione.

Il settore delle costruzioni sta contribuendo al recupero del mercato del lavoro. L’analisi dei dati pubblicati nell’ultima nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Banca d’Italia e dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro evidenzia che nel primo quadrimestre del 2022 nelle costruzioni si osserva un aumento dell’11,3% delle attivazioni nette – si tratta del saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro –, raggiungendo un livello che è del 65% superiore a quello del primo quadrimestre del 2019. In aumento il peso del lavoro stabile: la crescita di 7 mila assunzioni nette nell’arco dell’ultimo anno è la combinazione di una riduzione di 13 mila a tempo determinato e l’aumento di 20 mila tra tempo indeterminato e apprendistato.

I trend settoriali nel 19° report di Confartigianato ‘#wareconomy – la gelata della primavera e le sfide dell’inflazione’. Per scaricarlo accedi a ‘Consultare ricerche e studi’.

Dinamica produzione nelle costruzioni nel primo trimestre del 2022 nei principali paesi Ue: I trimestre 2022, var. % tendenziale, dati corretti per giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

Dinamica produzione nelle costruzioni nel 2021 nei principali paesi Ue: 2021, var. % tendenziale, dati corretti per giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat



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