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Milano, oggi in Sant’Ambrogio la premiazione di “Belé e Gargoyle”


Torna il Premio “Belé e Gargoyle”, dedicato agli allievi delle scuole orafe di Milano. Dopo due edizioni di successo dedicate prima al Duomo e poi al Castello Sforzesco, l’iconico monumento milanese della terza edizione è la Basilica di Sant’Ambrogio, qui declinata nel milanese “Sant’Ambroeus”. Il Premio “Belé e Gargoyle del Sant Ambroeus” è un’idea promossa da Confartigianato di Milano e Municipio 1, finalizzato a premiare e supportare progetti creativi, a valenza culturale ed economica, legati al settore orafo e su tematiche inerenti alla Basilica di Sant’Ambrogio. Giovani studenti della scuola Galdus, in età compresa tra i 18 e i 35 anni, sono infatti chiamati a reinterpretare elementi o figure di uno dei siti più rappresentativi della città e trasformarli in gioielli. I ragazzi valorizzeranno così la storia e la tradizione orafa cittadina, nonché l’artigianalità lombarda. Il concorso prevede il lavoro di una Giuria di esperti con premi che consisteranno in tessere prepagate di acquisto, fornite dal Municipio 1, da utilizzare pressi i rivenditori specializzati in attrezzature e materiali per orafi, con importi decrescenti in base alla posizione in graduatoria, per un valore massimo di 3mila euro. “Siamo fieri di aver raggiunto la terza edizione di questo concorso, con una continuità che dimostra la bontà e il valore del progetto – hanno dichiarato Enrico Brambilla e Arianna Petra Fontana, rispettivamente Segretario generale e Presidente di Milano di APA Confartigianato Imprese I luoghi interessati dalle diverse edizioni del premio raccontano la storia e l’identità di una Milano che è storia, cultura, tradizione e lavoro, la città dove trovano patria micro-piccole imprese, botteghe e artigiani che tramandano ai ragazzi, con l’esempio, il bello del fare”. “Mi è sembrato naturale quest’anno lavorare sulla Basilica di Sant’Ambrogio che rappresenta il luogo in cui si manifesta il programma politico e religioso che guida la riorganizzazione della città di Milano – spiega Alessia del Corona, Assessora a Lavoro e Artigianato del Municipio 1, all’unisono conil suo Presidente, Mattia Abdu - Questo luogo aveva infatti una duplice funzione: la prima era quella di luogo dipreghiera e la seconda era una funzione civile, ove si svolgevano la maggior parte delle manifestazioni. La Basilica, infatti, ha ospitato nei secoli grandissimi artigiani che hanno lasciato testimonianze uniche come l'altare di Sant'Ambrogio, un autentico capolavoro dell'oreficeria di epoca carolingia, che è stato sicuramente fonte di ispirazione per i ragazzi”. "Galdus ha aderito e promosso il concorso con lo stesso entusiasmo degli anni passati, molti allievi hanno partecipato con risultati di grande qualità e questo ci fa onore – conclude Enrico Bertolina, Direttore di Galdus Academy - Come elemento di novità abbiamo cercato di coinvolgere alcune aziende del settore invitandole alla premiazione finale, per creare opportunità di valorizzazione dei talenti e di possibili collaborazioni tra giovani e brand affermati. Questo è uno dei nostri obiettivi per i futuri concorsi: fare in modo che i partecipanti abbiano la possibilità di farsi notare e magari, proprio con ilcontributo diaziende che si lasciano coinvolgere, di vedere il proprio progetto realizzato." L'iniziativa si colloca nell’alveo delle molteplici attività a progetti portati avanti da Confartigianato per potenziare il rapporto tra mondo della scuola e delle imprese come generatore di opportunità perle persone e la città, con il suo tessuto produttivo. L’evento finale di premiazione si tiene oggi,mercoledì 14 giugno, nella Basilica di Sant’Ambrogio.


I gioielli raccontati dalle parole dei vincitori


1° posto: Asia Crippa




Il bracciale si chiama “Fields of gold” dal celebre brano di Sting pubblicato nel 1993, in quanto la peculiarità del gioiello risiede nella ripetizione sequenziale di una serie di moduli (“fields”) realizzati in oro (“of gold”), che ricrea visivamente l’impressione e la suggestione di una pianura tempestata di campi di grano (i cosiddetti campi d’oro) vista dall’alto. L’ispirazione principale del bracciale, invece, è la planimetria della Basilica; la mia scelta si è orientata nel riprodurre la pianta della chiesa suddividendola in moduli che ricalchino sostanzialmente le campate e ponendo poi un asse di simmetria orizzontale in corrispondenza della metà del quadriportico, così da creare un effetto estetico più armonioso ed equilibrato. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, il riferimento fondamentale è l’altare d’oro di Vuolvinio, cuore pulsante dell’intera Basilica.


2° posto: Martina Nisi


Per ideare questo bracciale mi sono ispirata a un episodio della vita di Sant'Ambrogio, che è raffigurato anche sull'altare d'oro. Una delle lastre, scolpite con la tecnica dello sbalzo, mostra Ambrogio ancora neonato mentre viene avvicinato da uno sciame d'api. Queste api si posano sulle sue labbra e depositano del miele nella sua bocca. Tale episodio ha reso Sant'Ambrogio il protettore delle api e degli apicoltori. Ho deciso quindi di creare un gioiello che si ispirasse alle api e alla forma delle labbra del santo. Dopo aver osservato alcuni dettagli architettonici della basilica,ho scelto di sintetizzare la forma della sua facciata anteriore. Sperimentando con la ripetizione e diversi incastri, ho ottenuto un nuovo elemento che si sovrappone sia alle labbra che all'esagono del favo dell'alveare. Dalla ripetizione di questa forma ho ideato il bracciale, realizzato in oro 18 kt per richiamare il colore del miele. Utilizzando la tecnica dello smalto champlevé,ho evidenziato le arcate della facciata per renderle immediatamente riconoscibili.


3° posto: Cecilia Cristini

Il mio progetto è la creazione di un bracciale modulare a catena ispirato al serpente bronzeo presente nella Basilica.Ho moltiplicato il serpente formando una croce. I due simboli sono, infatti, contrapposti all'interno della struttura, rispettivamente uno di fronte all'altro. I materiali scelti per il bracciale sono: oro 18 carati e rubini, l'oro richiama l'altare ed è il colore sacro per eccellenza, mentre il rosso è il colore del sangue legato alla morte e resurrezione di Cristo.





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