Al 31 dicembre 2016 le imprese artigiane registrate nel nostro Paese sono 1.342.389 con una dinamica demografica nell’anno data da 82.995 iscritte, pari ad un tasso di iscrizione del 6,1% e 98.806cessate non d’ufficio, pari ad un tasso di cessazione del 7,3%. La nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di 15.811 unità, equivalente ad un tasso di variazione del -1,2%, in leggero miglioramento rispetto al -1,4% dell’anno precedente e rappresentando la dinamica migliore dell’ultimo quinquennio.
Nel dettaglio regionale, tutti i territori presentano una dinamica negativa, ma la Lombardia si pone sul podio (al secondo posto, dopo Trentino-Alto Adige) per flessione meno intensa ed inferiore al punto percentuale, con un tasso del -0,7% in miglioramento rispetto al calo osservato nel 2015 dello 0,9.
A livello provinciale la dinamica demografica delle imprese artigiane registra un tasso di variazione positivo solo per Milano, dove l’artigianato cresce dello 0,4%, mentre la Provincia di Monza e Brianza si allinea alla media regionale registrando il -0,7%, con un saldo negativo di 150 imprese a fine 2016 (iscritte 1.463 imprese, cessate non d’ufficio 1.613).
L’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato evidenzia tuttavia che nel 56,2% delle province si osserva una attenuazione della flessione registrata nel 2015.
«Dobbiamo guardare con positività a questi “zero virgola” che parlano di una persistente difficoltà ma anche di una capacità di rispondere alle sfide attuali, adattandosi ai cambiamenti imposti dal mercato - ha commentato Giovanni Barzaghi, Presidente di APA Confartigianato Milano-Monza Brianza – L’impegno quotidiano della nostra Associazione è quello di sostenere gli imprenditori offrendogli tutti gli strumenti necessari per evitare che si indebolisca ulteriormente quello che è il reale tessuto economico e produttivo del nostro Paese ».
L’analisi dei dati settoriali mostra come il calo complessivo del -1,2% delle imprese artigiane sia determinato prevalentemente dalla dinamica negativa delle imprese delle Costruzioni (-1,8%) e di quella del Manifatturiero (-1,5%); nei Servizi – comparto che è diventato il primo per quota di addetti dell’artigianato – si osserva invece una sostanziale tenuta (-0,3%).